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«Notizie, opinioni, confidenze, considerazioni generali... ma anche il laboratorio di uno storico, il provvisorio ripostiglio, non ancora magazzino, dove si ripongono i primi materiali e le prime ipotesi di lavoro» Roberto Vivarelli Il 17 novembre 1922, tre settimane dopo la marcia su Roma, la Camera vota la fiducia al primo governo Mussolini. Il giorno dopo Gaetano Salvemini inizia a scrivere un diario, che terrà per quasi un anno, fino al settembre 1923. Si è ormai ritirato dalla politica attiva, ma è un osservatore attento e partecipe di quanto sta accadendo al paese. Il diario alterna così pagine di giudizi sferzanti e furibondi alla puntigliosa raccolta di notizie e materiali che vengono dai giornali ma soprattutto dalle conversazioni e dalle corrispondenze con una vasta cerchia di amici, da Sforza ad Amendola, da Albertini a Fortunato, a Ojetti. Una testimonianza diretta e puntuale sui primi mesi del governo Mussolini e su aspettative e reazioni che suscitò nella classe dirigente italiana.